Biography

Leonardo Cappellini
Artigiano del legno e tornitore artistico
Mi chiamo Leonardo Cappellini, sono nato a Firenze nel 1995.
Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, mi sono laureato in Design presso l’Università di Firenze nel 2018. Durante gli studi ho sviluppato una profonda fascinazione per la natura in tutte le sue forme, con un’attenzione speciale verso il mondo vegetale.
Fin dai tempi del liceo ho cominciato a creare piccoli oggetti in legno. Poi, grazie a un video scoperto quasi per caso, ho incontrato la tornitura del legno. È stato un colpo di fulmine. Ho acquistato un piccolo tornio e da quel momento ho dedicato ogni momento libero a questa pratica, trasformando l’autorimessa di famiglia nel mio primo laboratorio. Ma il tempo e lo spazio non bastavano mai. Sentivo che quella passione poteva e doveva diventare il mio lavoro.
Così ho deciso di trasferirmi fuori città, per realizzare il sogno di avere un laboratorio immerso nella natura. Dopo alcuni anni vissuti e lavorati a Compiobbi, sulle colline fiorentine, oggi vivo a Molin del Piano (Pontassieve), in una vecchia casa in pietra che ho scelto come mia dimora e bottega creativa.
Il laboratorio si trova in un piccolo annesso, anch’esso in pietra, che ho ristrutturato partendo da un tetto ormai marcio e pericolante. Ora ospita la mia nuova officina, accanto a un ruscello e circondato da uliveti, vigne e boschi. Questo luogo è diventato il cuore pulsante della mia ricerca, che proseguirà qui per molti anni. C’è anche un progetto per ampliare lo spazio con una tettoia o una veranda, che fungerà da estensione all’aperto del laboratorio.



Lavoro esclusivamente legno massello locale e di recupero, proveniente da potature o alberi abbattuti per cause naturali o malattia. Non potrei mai immaginare di abbattere un albero solo per creare un oggetto.
Amo profondamente la materia viva del legno, riconoscerne le essenze, studiarne le foglie, le venature, la storia. La mia ricerca si concentra in particolare sul legno fresco, o “verde”. Quando questo materiale perde la sua umidità, cambia forma in modo naturale: si muove, si deforma, si flette. Lì, in quelle trasformazioni spontanee, trovo l’essenza della mia pratica. È un dialogo continuo tra ciò che il legno suggerisce e ciò che io posso restituire.
Lavorare il legno verde è un mondo straordinario, dove vige la regola della vita: tutto cambia. Puoi vedere con i tuoi occhi la materia che si trasforma, come per magia. Ma quella magia non è illusione… è natura.
La mia sfida quotidiana è ascoltare il legno, comprenderne i movimenti, i limiti, le tensioni interne. E da questi, trarre ispirazione per creare forme che non siano forzate, ma nate da una relazione sincera con la materia. Ultimamente sto portando avanti anche una ricerca sulla texture, cercando superfici più vive e organiche, che parlino un linguaggio vicino alla natura.
La tornitura è il cuore del mio lavoro, ma spesso si intreccia con scultura e pirografia, in una pratica che nasce dal piacere personale ma mira anche a comunicare qualcosa a chi osserva. Cerco di creare oggetti che non siano solo “forme” ma testimoni del tempo, della trasformazione e del silenzioso linguaggio della natura.
La natura è la vera maestra di ogni cosa. È lei a dettare le regole, non possiamo più illuderci di poterla controllare o forzare a nostro piacimento. I segni del cambiamento climatico, l’instabilità degli ecosistemi, le crisi ambientali ce lo ricordano ogni giorno. Il mio lavoro vuole essere anche un invito a rallentare, osservare, rispettare. Credo che riconnettersi con la natura non sia solo una scelta estetica o spirituale, ma una necessità profonda e urgente per ritrovare un equilibrio che abbiamo perso. Ogni oggetto che creo è un piccolo gesto in questa direzione.

